Intestare casa al figlio: tutto quello che devi sapere

Intestare una casa al figlio è una decisione complessa con implicazioni legali e fiscali significative. Valutiamo insieme le diverse opzioni (donazione diretta, indiretta, usufrutto) per poter prendere una decisione consapevole.
intestare casa al figlio

Intestare la casa al figlio è un desiderio comune a molti genitori, spinti dalla volontà di garantire un futuro sicuro ai propri figli. Questa scelta può offrire numerosi vantaggi, come la possibilità di usufruire di agevolazioni fiscali per la prima casa, semplificare le procedure successorie e mettere al riparo l’immobile da eventuali pignoramenti futuri. Tuttavia, è importante valutare attentamente tutti gli aspetti e le implicazioni fiscali per poter prendere una decisione più consapevole.

Conviene intestare la casa al figlio? 

Intestare la casa al figlio è una decisione da ponderare con cura. La scelta di trasferire la proprietà della propria abitazione al figlio è un passo importante, che comporta numerosi vantaggi ma anche potenziali svantaggi. Vediamoli insieme:

Vantaggi:

  • Agevolazioni fiscali: Intestando la casa al figlio, si possono usufruire delle agevolazioni previste per la prima casa, come l’aliquota IVA ridotta o l’imposta di registro agevolata.
  • Tutela del patrimonio familiare: In caso di difficoltà economiche del genitore, la casa intestata al figlio è al riparo da pignoramenti.
  • Pianificazione successoria: Intestare la casa può essere un modo per anticipare la divisione del patrimonio, evitando potenziali conflitti futuri tra gli eredi.

Svantaggi:

  • Perdita della proprietà: Una volta intestata la casa, il genitore ne perde la proprietà e non può più disporne liberamente.
  • Implicazioni fiscali future: In caso di futura vendita della casa, il figlio potrà pagare le eventuali imposte sulle plusvalenze.
  • Relazioni familiari: In caso di deterioramento dei rapporti familiari, potrebbero sorgere conflitti sull’utilizzo o la vendita della casa.

Come intestare la propria casa al figlio?

Per trasferire la proprietà di una casa al figlio, ci sono due modi principali: la donazione diretta e la donazione indiretta.

Donazione diretta: In questo caso, il genitore che possiede già l’immobile lo dona direttamente al figlio tramite un atto notarile. L’atto notarile è un documento ufficiale che serve a registrare il passaggio di proprietà e ha valore legale. Oltre alle tariffe notarili, si dovranno pagare le imposte di registro, ipotecaria e catastale, e nel caso della donazione, anche l’imposta sulle donazioni.Donazione indiretta: Questa modalità è utile quando l’immobile non è ancora di proprietà dei genitori. In questo caso, i genitori acquistano l’immobile e lo fanno subito intestare al figlio. Ci sono due modi per effettuare la donazione indiretta:

  • Pagamento diretto al venditore: I genitori pagano direttamente al venditore il prezzo dell’immobile. In questo caso, tutti e tre (genitori, figlio e venditore) devono essere presenti dal notaio per stipulare l’atto di compravendita.
  • Pagamento al figlio: I genitori danno i soldi al figlio, che a sua volta li versa al venditore. In questo caso, solo il figlio e il venditore devono recarsi dal notaio.

In entrambi i casi, è fondamentale utilizzare mezzi di pagamento tracciabili (come bonifici o assegni circolari) per dimostrare il trasferimento di denaro e evitare problemi fiscali. 

L’atto notarile è indispensabile per trasferire la proprietà di un immobile in modo sicuro e legale. Una scrittura privata non ha lo stesso valore e può essere contestata in qualsiasi momento.

Quanto costa intestare una casa al figlio?

I costi per intestare una casa al figlio variano in base al valore dell’immobile, alle modalità di trasferimento (donazione o compravendita) e alle eventuali spese legali. 

L’imposta sulle donazioni corrisponde al 4% del valore catastale dell’immobile. Tuttavia, essa non è dovuta se il valore dell’immobile è inferiore a 1 milione di euro (1,5 milioni se il figlio è affetto da grave disabilità). Se il valore dell’immobile supera 1 milione, il 4% si applica solo all’eccedenza. Oltre all’imposta sulle donazioni, si applicano l’imposta ipotecaria e quella catastale:

  • per l’imposta ipotecaria, l’aliquota è del 2%, ma si riduce a 50 euro fissi se l’immobile è considerato prima casa per il donatario;
  • per l’imposta catastale, l’aliquota è dell’1%, anch’essa ridotta a 50 euro per la prima casa.

Prendiamo ad esempio una casa con un valore catastale di 1.200.000 euro. Se si sceglie di donare questo immobile al figlio, l’imposta sulle donazioni sarà dovuta solo sulla parte eccedente il milione di euro, quindi su 200.000 euro. Applicando l’aliquota del 4%, si otterrà un’imposta di 8.000 euro. A questa si aggiungono le imposte ipotecaria e catastale, che per la prima casa ammontano a 100 euro complessivi. 

Se invece si sceglie la compravendita con donazione indiretta, ovvero quando i genitori acquistano la casa intestandola direttamente al figlio, la situazione fiscale cambia. In questo caso, il figlio, pur non pagando il prezzo dell’immobile, dovrà sostenere le spese relative all’atto di compravendita. Ciò significa che pagherà l’imposta di registro, che è pari al 2% o al 9% a seconda che la casa sia la prima o meno per il figlio.

È importante sottolineare che, in questo caso, non si pagherà l’imposta di donazione. Questo perché la donazione è indiretta e non risulta da un atto specifico, ma è “nascosta” all’interno dell’atto di compravendita.

Cosa vuol dire intestare la casa al figlio con usufrutto? Quanto costa? Conviene?

L’usufrutto è un diritto reale che consente al proprietario di un bene (nel nostro caso, il genitore) di goderne e di trarne utilità per un periodo di tempo determinato o per tutta la vita. Intestando la casa al figlio con usufrutto, il genitore mantiene il diritto di abitarci e di percepirne i frutti, mentre la proprietà passa al figlio. Le spese per la costituzione dell’usufrutto sono simili a quelle di una donazione. La convenienza dipende dalle circostanze personali e dalle esigenze di ciascuno.

Posso intestare casa a mio figlio maggiorenne e pagare io il mutuo?

Sì, è possibile intestare la casa a un figlio maggiorenne e continuare a pagare il mutuo. Questa scelta offre diversi vantaggi, ma è importante considerare le implicazioni fiscali. Se il mutuo è intestato solo al genitore, le detrazioni fiscali sugli interessi passivi saranno a carico del genitore stesso. Se invece il mutuo è cointestato, sia genitore che figlio potranno beneficiare di queste detrazioni. Inoltre, è fondamentale valutare se l’immobile rappresenti la prima casa per il figlio, in quanto ciò potrebbe comportare ulteriori agevolazioni fiscali.

Conviene intestare la casa ai figli minorenni? 

Intestare una casa a un figlio minorenne è possibile, ma richiede l’autorizzazione del giudice tutelare. Questa scelta può offrire vantaggi fiscali, ma comporta limitazioni significative. Vendere l’immobile prima di cinque anni comporta la perdita delle agevolazioni e richiede l’autorizzazione del giudice, che potrebbe subordinare la vendita all’interesse del minore. Per questi motivi, è una soluzione da valutare attentamente e solo dopo aver consultato un professionista.

Donare un immobile: una decisione importante


In conclusione, la donazione può essere una scelta vantaggiosa, ma richiede un’analisi attenta e personalizzata. Ogni situazione è unica e necessita di una valutazione specifica. Per questo motivo, è fondamentale rivolgersi a un professionista, che saprà indicare la soluzione più adatta alle tue esigenze, tenendo conto di tutti gli aspetti legali e fiscali.

Stai valutando di acquistare o intestare una casa al tuo figlio?

Contattami per una consulenza gratuita e scopri come posso aiutarti a prendere la decisione più consapevole.

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